Il Territorio - Hotel dei Conti Toscana - Castelnuovo Val di Cecina - Pisa

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Castelnuovo Val di Cecina

Castelniuovo Val di Cecina - panoramaCastelnuovo si trova  a 600 metri di altitudine, circondato da boschi ed alture che raggiungono i 900 metri, ha un clima gradevolissimo nei mesi estivi e in inverno è interamente riscaldato grazie alla risorsa geotermica che oltre ai teleriscaldamenti trova impiego nella vicina Larderello nella produzione di energia elettrica verde rinnovabile.

Il territorio del comune di Castelnuovo Val di Cecina occupa la parte meridionale della provincia di Pisa, al confine con le province di Siena e Grosseto: è costituito dalle alte valli del Cecina e del Cornia, due aree nettamente distinte da un punto di vista geografico e morfologico, appartenenti a due diversi bacini idrografici, separati da una serie di rilievi montuosi che fanno da spartiacque.

Questa parte della Toscana è caratterizzata dalle manifestazioni geotermiche, meglio note con il nome di “lagoni” (dal latino lacunae), diffuse soprattutto a Sasso Pisano. Già conosciuti in epoca etrusca e romana, i “lagoni” furono largamente sfruttati durante il Medioevo per la produzione di allume e zolfo.
Numerosi ritrovamenti archeologici fanno ipotizzare che lo sfruttamento dei giacimenti cupriferi fosse già in atto nel periodo pre-etrusco.

Lussureggianti boschi di castagno circondano l’antico borgo e ricoprono interamente il monte che sovrasta Castelnuovo e sono il luogo ideale per passeggiate ed escursioni.

Tra gli itinerari naturalistici è particolarmente suggestivo quello del torrente Pavone con due splendidi ponti rinascimentali.

Il borgo medioevale si presenta intatto e caratteristico per la sua omogeneità architettonica, le viuzze strette e tortuose lastricate di pietra, le porte medioevali, gli scorci sulla vallata.

pdf-iconaLa Storia di Castelnuovo di Clara Ghirlandini

Da vedere:

Montecastelli Pisano

Madonna Immacolata di Cosimo Daddi
Montecastelli ha un'origine longobarda e costituiva un importante luogo di avvistamento e di difesa sulla strada mineraria che attraversava da nord a sud delle Colline Metallifere. Ma già in epoca etrusca il luogo era frequentato e lo testimoniano alcune tombe di epoca villonoviana (VII sec. a.C.) ove i primi cristiani praticarono il loro culto al tempo della persecuzione ariana.

Dal secolo XI il borgo venne incastellato e spartito tra le famiglie comitali degli Aldobrandeschi e dei Pannocchieschi. Nella chiesa vennero traslati da un castellare vicino, Bucignano, i titoli dei Santi Giacomo e Filippo. Feudo vescovile, lungamente conteso da Volterra e Firenze, infine libero comune, si trovò al centro di aspre guerre per il possesso delle miniere di rame e di argento. I suoi statuti comunali del 1427 sono assai importanti ed originali. La chiesa del borgo, che custodisce un bellissimo dipinto di Cosimo Daddi, è un puro esempio architettonico di stile romanico e con la Torre dei Pannocchieschi costituisce un insieme suggestivo di grande rilevanza.

Sasso Pisano

Veduta di Sasso PisanoIl castello longobardo è molto antico e viene ricordato per la prima volta nel X secolo.

Vi sorse la cappella feudale e poi chiesa di S. Bartolomeo Apostolo, suffraganea della Pieve di Commessano che ebbe il fonte battesimale nel 1440; fonte ricavato in un cippo funerario etrusco del VII sec. a.C..Nel 1882 la chiesa fu ingrandita ed elevata ad arcipretura.

La storia religiosa del Sasso si intreccia con le vicende di S. Pietro, S. Rocco e S. Guglielmo e quest'ultimo santo vi soggiornò a lungo. Date alle fiamme le antiche e preziose reliquie, resta nella parrocchiale una importante tavola dipinta nel 1585, opera di un ignoto artista locale. Poco lungi dal paese, ai Lagoni, sorge la moderna chiesetta di Giovanni Michelucci (1958), importante opera nel percorso creativo del grande architetto fiorentino. Sulla strada per La Leccia un bivio a sinistra conduce al sito delle "Aquae Populoniae", una importante città termale etrusco-romana del III sec. a. C., in corso di scavo.

Leccia

Antichissimo è il borgo della Leccia e affascinante la sua storia medievale. La chiesa castellana, dedicata a S. Bartolomeo Apostolo, appartenne al "sesto di Montagna" della Pieve di Morba.

santuario della madonna del libroNei pressi del borgo fu eretta una cappella o oratorio della Vergine Maria, per rispettare un voto relativo ad un'apparizione della Madonna nella "selva lecciatina". Fino a pochi anni or sono vi si custodiva il quadro della "Madonna del Libro", opera del pittore Matteo di Pierantonio dè Gondi da Leccia (1540 - 1632), paesano.

Poco lungi dall'oratorio sorgeva la cappellina della Madonna del Latte, nei pressi di una fonte termale le cui acque sono ancora oggi ritenute benefiche per le puerpere. Alla leccia è sempre vivissimo il culto della Madonna e da tempo immemorabile si celebra la sua festa il 14 giugno, invocandola a protezione della grandine.

 

 


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